L’inizio è in sordina e non si capisce quale direzione prenderà il libro. Poi pian piano emerge la figura di Willa, la protagonista ed acquista sempre più forza, più consapevolezza. Una bella storia di una donna per le donne.
“Nella sua nuova vita prenderà in affitto una stanza da qualche parte..Insegnerà inglese ai rifugiati di Ben, o spagnolo ai compagni di classe di Cheryl. O potrebbe provare qualcosa di nuovo che non ha ancora neanche immaginato. Non c’è limite alle possibilità. Si vede come una piccola figura con la gonna, come la sagoma sulla porta del bagno delle signore, che sfiora appena la superficie della terra veleggiando attraverso lo spazio”
“Se Willa avesse dovuto inventare una ‘danza dell’orologio’…nella sua ci sarebbe stata una donna che attraversava il palcoscenico da sinistra a destra, volteggiando follemente su se stessa come una trottola; il pubblico avrebbe fatto in tempo soltanto a vedere un vortice di colore indistinto, poi lei sarebbe uscita di scena. Così: puff! E via “