La cucina color zafferano (Crowther)

A me capita di iniziare a leggere un libro e scoprire già dalle prime righe che sarà un libro che amerò moltissimo. E’ quello che è successo .. Credo che dipenda dalla capacità dello scrittore di trasmettere le emozioni, non solo quelle legate alla storia narrata, ma anche i colori, gli odori dei luoghi. Questa storia si svolge tra Londra e uno sperduto villaggio iraniano e le atmosfere dei due luoghi sono quasi in antitesi. Eppure nello svolgersi del racconto ho avuto questa splendida sensazione di passare dalla pioggerella di Londra al freddo intenso delle montagne dell’Iran, riscaldate dal sole dopo la prima nevicata. Accanto a questo la protagonista del romanzo, Maryam Mazar, emerge in tutta la sua forza, quella che ha avuto e dimostrato fino alla fine per vivere al meglio la sua vita. Non perdetelo!

“Tu capirai. Qualsiasi cosa io faccia, marito mio, tu sai, da sempre, che c’è un mondo al quale devo scegliere di rinunciare nella mia vita: non un passato ormai inaccessibile, ma un altrove, dove vivono e conducono le loro giornate persone in carne ed ossa. Guardando la fede che porto al dito, vedo gli anni di matrimonio che abbiamo trascorso insieme, anni che non cambierei con nulla, anche se so che non sono stati facili. Non sempre il nostro tetto pareva abbastanza robusto per tutte le vite e i luoghi che doveva contenere. Non rimpiango di essere tornata a Mazareh; forse, come dici, era una cosa che prima o poi avrei dovuto fare comunque. Ti farà sorridere, spero, sapere che mi sono riabituata a srotolare il materasso sul pavimento tutte le sere e a respirare l’aria gelida delle montagne che sembra portare nuova forza e nuovi intendimenti. Temo che ora sarei più sperduta che mai a Londra, fra tavoli tirati a lucido, posate d’argento e conversazioni compite. Ma scrivi di essere tornato sul mare e parte di me spera che anche tu deciderai di non tornare più a quelle pastoie. C’è un sollievo, non è vero?, nell’imballare tutto, la casa e il resto: ci consente la libertà di respirare, di scegliere di nuovo la vita che vogliamo vivere, anche se non so se resterò qui per sempre, fino a che duri l’inverno dei miei giorni..”

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