I leoni di Sicilia: la saga dei Florio (Auci)

Sono sempre stata attratta dalle saghe familiari e non potevo perdere quest’ultima proposta. L’ho trovata molto interessante, mi è piaciuta l’idea di intercalare alcune digressioni storiche che aiutano a contestualizzare il racconto delle vicende di questa famiglia. Anche se spesso nel racconto vengono sottolineati i difetti dei siciliani, io, che sono innamorata della Sicilia e di Palermo, mi sono deliziata con gli scorci e i profumi che a tratti emergevano.

“Lungo le mura, tra le strade che si affacciano sul Cassaro fino al mare, nell’ombra delle piazze, oltre i bastioni sbrecciati dalla cannonate, il tempo è immobile. Dal mare, arriva un profumo di alghe secche; dalle montagne quello delle zagare in fiore. Sembra quasi che Palermo lasci che le cose accadano addosso. Che sia spettatrice di se stessa. E invece no, perché Palermo è soltanto addormentata. Sotto la pelle di sabbia e pietra, c’è un corpo che pulsa, una corrente di sangue e segreti..”

“Piemontesi, veneti, romani, emiliani scoprono la bellezza sboccata e sensuale di una città che avevano conosciuto solo attraverso le parole dei compagni esuli. La cattedrale con i suoi pinnacoli arabeggianti e il Palazzo reale con i mosaici del periodo normanno sorgono accanto a sontuose dimore barocche, con grandi balconi a petto d’anatra..Che strana città, si dicono, lercia e regale al tempo stesso. Non riescono a staccare gli occhi dai colori, da quelle mura di ocra che sembrano riflettere la luce del sole..”

“Tra le strade, tra i muri di tufo e di pietra, scorre la gente di Palermo, occhi di agata e mani di rame, capelli rossi e pelle di latte. Gente meticcia, gente che accoglie..”

La misura dell’uomo (Malvaldi)

Un Malvaldi diverso, che si impegna in un romanzo storico su Leonardo. Una sfida impegnativa che porta a compimento, a mio avviso, in modo interessante. Con quel pizzico di ironia che ti permette di farti anche qualche risata e nel contempo immergerti nella sua ricostruzione della vita nella Milano del quattrocento.

“Mai in queste carte ho scritto nella istessa carta due errori. Ma a questo servono queste mie lettere, che a te stesso mando.., a ciò che tu ricordi due cose. La prima è che nessuna cosa o creatura è sanza errore, e che quanto più grandi si diventa, da tanto più in alto si può cadere. Solo chi fa nulla, nulla erra. La seconda è che sanza errore, sanza cognizione dell’error suo, l’homo non può imparare giammai da sua esperienza..e perciò è nella crescita e nello imparare, non nella nascita, che si vede la misura dell’uomo. Solo con l’osservar la natura, e gli altri homini, l’homo apprende. Ma senza comparare ciò che si fa con ciò che si crede, ciò che si aspetta con ciò che succede l’homo non può crescer sano nel suo intellettto e giudizio. E l’unico modo per haver cognizion dell’errore è misurarsi con la natura istessa, giacchè, a differenza dell’homo, mai mentisce.”

Guarneriana segreta (Floramo)

E’  destabilizzante, ma intrigante passare in così breve tempo dal libro di Baricco “The Game” alla “Guarneriana segreta ” di Floramo. In pochi giorni lo scenario passa da app e social network a codici medievali trascritti manualmente e finemente decorati. Magicamente questi antichi e preziosi libri, attraverso la splendida prosa di Floramo, ci raccontano storie incredibilmente attuali.

“Sono irresistibili questi testi..Nascono dai sogni inquieti di profeti o di veggenti. E’ come se fossero stati vergati con un calamo intinto nelle fiabe di un incubo notturno, denso e viscoso.Che non se ne va con la rugiada del mattino. Disvelano sempre, oltre il mantello delle parole, un senso misterioso del vero. Ne cercano i segni, quelli che si nascondono dietro l’apparenza delle cose. E unendoli assieme intessano l’ordito della loro visione”