Malvaldi riesce sempre a sorprendere e a farti sorridere, anche quando, come in questo libro, parla della vita in un carcere italiano. Molto si legge su questo argomento, ma forse si capisce di più quando si entra nella descrizione della quotidianità, attraverso gli occhi sia dei carcerati che delle persone che lavorano all’interno. Alla fine un po’ di amaro in bocca rimane..
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La misura dell’uomo (Malvaldi)
Un Malvaldi diverso, che si impegna in un romanzo storico su Leonardo. Una sfida impegnativa che porta a compimento, a mio avviso, in modo interessante. Con quel pizzico di ironia che ti permette di farti anche qualche risata e nel contempo immergerti nella sua ricostruzione della vita nella Milano del quattrocento.
“Mai in queste carte ho scritto nella istessa carta due errori. Ma a questo servono queste mie lettere, che a te stesso mando.., a ciò che tu ricordi due cose. La prima è che nessuna cosa o creatura è sanza errore, e che quanto più grandi si diventa, da tanto più in alto si può cadere. Solo chi fa nulla, nulla erra. La seconda è che sanza errore, sanza cognizione dell’error suo, l’homo non può imparare giammai da sua esperienza..e perciò è nella crescita e nello imparare, non nella nascita, che si vede la misura dell’uomo. Solo con l’osservar la natura, e gli altri homini, l’homo apprende. Ma senza comparare ciò che si fa con ciò che si crede, ciò che si aspetta con ciò che succede l’homo non può crescer sano nel suo intellettto e giudizio. E l’unico modo per haver cognizion dell’errore è misurarsi con la natura istessa, giacchè, a differenza dell’homo, mai mentisce.”
A bocce ferme (Malvaldi)
Una serie fantastica quella del Bar Lume. Un’ottima occasione per qualche risata e per ritrovare quella sottile ironia che pervade i frequentatori dei bar. Così ben caratterizzati che ti aspetti di troverteli di fronte la prossima volta che entri a bere un caffè, non solo a Pineta, ma in qualsiasi locale della periferia italiana. Non perdetelo !